ItinerariSpunti per il viaggio

Il Circolo Polare Artico via mare

Il Circolo Polare Artico via mare

Da Mæla a Glomfjord
Arcipelaghi | Norland | helgelandskysten

Se stai pianificando un viaggio in Norvegia “on the road” – magari in camper, raccogliendo la formula di viaggio offerta da norvegiafacile.it – nella lista dei tuoi desideri e potenziali obiettivi avrai probabilmente inserito il Circolo Polare Artico, la strada turistica Helgelandskysten e almeno un ghiacciaio.

L’itinerario che propongo in questo post soddisfa, con un colpo solo, tutti e tre i desiderata, suggerendoti anche qualche escursione extra. 

Tra i numerosi splendidi itinerari custoditi dalla Norvegia degli arcipelaghi, questo è uno dei più densi. Personalmente lo considero un imperdibile.

Il ritmo previsto per questa tappa è un “andante tendente all’allegro”. Sono 145 chilometri totali che includono però anche 2 traghetti. La durata minima si attesta sulle 3 ore e mezza. 

Ma sono valori molto teorici. 

La spettacolarità della strada costiera indurrà infatti a molteplici soste per godere delle viste e catturare scorci fotografici. I traghetti con le loro corse cadenzate – soprattutto quello che scavalla il Circolo Polare Artico – possono spezzare il ritmo, obbligando a consistenti attese e magari convincendoti a intraprendere incursioni nei paraggi. 

Se poi decidi di affrontare una vera escursione a piedi, raccogliendo uno dei miei suggerimenti, allora bisognerà “corricchiare” per riuscire a fare tutto in giornata. Se infine ti imbarchi – è il caso di dirlo – addirittura nell’impresa di un vero e proprio tour tra le isole, allora la giornata non ti basterà per completare il percorso.

L’itinerario è raccontato “da Sud a Nord”, ma ovviamente può essere svolto anche al contrario. Il consiglio è quello di organizzare la tabella di marcia in modo da affrontare l’attraversata Kilboghamn-Jektvik nelle ore più luminose del mezzogiorno o del primo pomeriggio, così da gustare al meglio lo straordinario panorama visibile dal traghetto, soprattutto in una giornata di sole.

All’inizio e alla fine della tratta sono segnalati i luoghi in cui è possibile sostare liberamente con il camper per pernottare. Naturalmente anche i punti segnati lungo il percorso come panoramici, come aree di sosta e per il picnic, o segnalati come dotati di toilette, sono in genere utilizzabili per la sosta notturna.

Dunque partiamo!

L'itinerario

Come ogni buon itinerario si deve partire dalla mappa. Questa è interattiva e la puoi usare per esplorare facilmente l’itinerario norvegese che ti propongo. Oltre al tragitto ci sono i punti notevoli lungo la strada, le escursioni suggerite, tra cui quelle alle isole, e i punti di sosta. In particolare sono riconoscibili quelli per il pernottamento in camper posti agli estremi dell’itinerario. Basta cliccarci sopra per accedere alla sua scheda con ulteriori informazioni e immagini.

Per una migliore lettura è possibile abilitare e disabilitare i diversi livelli: tragitto, notevoli lungo la strada, escursioni e punti di sosta. Clicca su un notevole o sul simbolo posto prima del titolo della mappa per far comparire il menù. È anche possibile portare la mappa a tutto schermo cliccando il simbolo all’estrema destra.

Infine, se vuoi inquadrare l’itinerario in un contesto più generale, vedi l’articolo Le mie 4 Norvegie in 444 suggerimenti

Se vuoi leggere l’itinerario tenendo la mappa su una finestra indipendente, clicca qui.

Bando alle ciance e mettiamoci in marcia!

L’estremo sud della tratta, nei pressi del villaggio Mæla, corrisponde al punto di mezzo della Helegandskysten – la strada turistica costiera che va da Holm a Godøystraumen – ovvero quello in cui viene generalmente divisa: sopra c’è la Helgelandskysten Nord, sotto la Helgelandskysten Sud.

È anche il punto in cui la Fv12 che proviene dall’interno, in particolare da Mo i Rana, si innesta nella Helgelandskysten (Fv17). 

In altri termini, per raggiungere l’inizio dell’itinerario abbiamo a disposizione due vie: quella proveniente da Sud, ovvero risalendo la Helgelandskysten con la sua abbondanza di traghetti, e quella che giunge da Est, ovvero dalla più interna E6.

Mæla-Kilboghamn
Il tratto tra Mæla e Kilboghamn, che incontra piccoli villaggi, manciate di case o poco più, come Flostrand, Sila, Røytvik, Stokkvågen, Haugland, Bratland, Aas, Øresvik, viaggia quasi esclusivamente lungo la costa. Per questo è ricca di aperture e panorami sulle migliaia di isole che si sparpagliano davanti al tramonto.

Tra i punti notevoli si segnalano Hellåga, un’area di sosta “targata turistveger” con servizi igienici, tavolini di pietra poggiati sulla roccia e una scalinata che scende all’acqua. Poco più avanti Grønsvik Kystfort, una collina rocciosa che conserva reperti bellici affiancata da un museo e un’area di sosta. Subito dopo un altro parcheggio invita a fermarsi nel punto panoramico Kleivhalsen

Segue un lungo tratto costiero tra i pochi villaggi e qualche porticciolo, mentre nella parte finale, la strada lascia la costa Ovest e si sposta verso Est. Raggiunge la costa interna a Øresvik per scendere poi all’imbarco di Kilboghamn.

Traghetto Kilboghamn – Jektvik
Questo è il traghetto che supera la linea del nel Circolo Polare Artico.
L’attraversata è di circa 20 km e dura poco più di un’ora. Alcune corse includono una tratta aggiuntiva “su richiesta” verso Sørfjorden.

Fin da subito si capisce che si tratta di un viaggio “speciale”: il traghetto è bello e dotato di ampi ponti panoramici mentre lo scenario è sontuoso, con quei suoi 360° di montagne e isole che spuntano dalla distesa d’acqua.

A metà dell’attraversata sui ponti si moltiplicano le persone che guadagnano i parapetti, le mani che indicano e gli scatti fotografici: il traghetto sta lambendo la piccola penisola sulla quale si erge la classica gabbia sferica di metallo che stilizza il Globo e che segna il passaggio della latitudine 66°33’39”, il Circolo Polare Artico.

Una preventiva controllata agli orari di partenza, che variano in base alla stagione e tra giorni feriali e festivi, aiuterà a ottimizzare il cronoprogramma delle attività giornaliera. 

Jektvik-Ågskardet
A Jektvik si riprende la Helgelandskysten per una trentina di chilometri. La bella strada offre parcheggi per rapide escursioni tra acqua e rocce – come quello di Kistastraumen che fa accedere alla baia di Dragvika – e aree di sosta panoramiche, come quella di Lislvika, coi suoi bei tavolini coperti per il picnic, che si affaccia sul Tjongsfjorden.  Ma è probabile che si preferisca non attardarsi troppo, in modo da raggiungere Ågskardet dove è necessario imbarcarsi di nuovo per proseguire.

Traghetto Ågskardet – Forøy
L’attraversata che ci aspetta sarà molto più breve e spettacolare di quella che ci ha condotto nel Circolo Polare Artico. In compenso, oltre ad avere corse frequenti, ci fa assaggiare la vista dello Svartisen, il ghiacciaio che incombe sull’area, secondo ghiacciaio norvegese per estensione, e che mostra alcune delle sue lingue gelate spuntare da sopra l’Holandsfjorden. 

Forøy – Glomfjord [Fykanvatnet]
Sbarcati a Forøy ci manca ancora una mezz’oretta di viaggio per coprire i 30 km che ci portano a destinazione, nei pressi di Glomfjord. In realtà non servirà arrivare a Glomfjord ma dovremo girare prima, seguendo una stradina che si apre tra due tunnel e che ci porta al Fykanvatnet e a quel suo intorno ricco di bellezze e di tentazioni escursionistiche.

Prima però c’è tempo per fermarsi a Braset, punto notevole segnalato lungo la turistveg, dal quale ammirare il sorprendente braccio dello Svartisen, l’Engabreen, che scende quasi a toccare l’acqua.

Se la vista non basta ma si vuole andare a toccare quella lingua di ghiaccio, durante la bella stagione si può approfittare del traghettino che parte da Holandsvika, attraversa il fiordo e fa sbarcare sulle sponde dello Svartisvatnet. Due chilometri di camminata e si può allungare la mano sul ghiaccio blu dello Svartisen.

Il punto di imbarco è poche centinaia di metri dopo Braset ed è corredato di un comodo parcheggio gratuito dove lasciare il camper.  

Ancora qualche centinaia di metri ed ecco una nuova area di sosta (Holand), questa volta attrezzata di tavolini per il picnic con vista sul ghiacciaio, servizi igienici, ufficio di informazione turistica, un piccolo parco e un vistoso monumento. 

Fykanvatnet e dintorni: verso i Parchi e il ghiacciaio 
Ripartiti dalle soste panoramiche, mancano 10 km di morbide curve che costeggiano la parte terminale dell’Holandfjorden e i 7 chilometri e mezzo dello Svartistunnelen. Appena fuori dal tunnel si deve imboccare a destra la stradina che costeggia il Fykanvatnet.

Teoricamente siamo arrivati ma da un certo punto di vista inizia adesso la parte più esplorativa e ricca di offerte escursionistiche dell’itinerario. Inoltre dobbiamo decidere dove spegnere definitivamente il motore, visto il numero di potenziali punti adatti alla sosta notturna

Prima di decidere il da farsi, il consiglio è quello di arrivare e di valutare sia orario e luce naturale ancora disponibile, sia le condizioni atmosferiche, sia soprattutto lo stato di manutenzione della stradina che, una volta costeggiato il lago, si infila di nuovo tra i monti. 

Se avete fatto una sosta all’area di sosta Holand è probabile che abbiate consultato curiosi i pannelli informativi che illustrano le attrazioni della zona e che, nella porzione che riguarda questa stradina chiamata Mountain Road (Fjellveien), vi siate imbattuti nella frase “good asphalted road 8 km into the mountains to Namnlaus heights or the Holmvassdammen. Good parking at the end of the roads”. 

Tutto giusto, ma alla “good asphalted road” non credeteci! 

La strada, che è una strada privata di proprietà della società che gestisce le dighe ma ad accesso libero, è solo parzialmente asfaltata, i due tunnel che attraversa sono privi di illuminazione e soffrono di numerose infiltrazioni con il risultato che il fondo è tempestato di buche mentre i pannelli di rivestimento delle pareti, se ci sono, si accartocciano e si staccano. 

Se è troppo tardi oppure il tempo o lo stato della strada sono proibitivi, forse è meglio valutare di fermarsi nei due parcheggi che stanno prima del tunnell (quelli del Fykanvatnet e del Fykantrappa) rimandando magari al giorno dopo la gita lungo la Fjellveien. 

In caso contrario è fortemente consigliato affrontare questi chilometri di strada più accidentata e andare a curiosare i tesori che custodisce: le due dighe che chiudono il gigantesco lago artificiale Storglomvatnet, i sentieri verso il ghiaccio dello Svartisen, le fantasie carsiche del Láhko Nasjonalpark o i grandiosi panorami del Saltfjellet-Svartisen Nasjonalpark.

Deviazioni ed escursioni

Alcuni spunti per arricchire la tappa con deviazioni, visite, escursioni. I tour più lunghi possono impegnare anche molto tempo impedendo di completare l’itinerario in una sola giornata. 

Da Stokkvågen: tour delle isole

Da Stokkvågen parte una linea di trasporto marittimo che tocca in successione più isole, dalle più vicine Onøya, Straumøya, Lovund, fino alle lontane e remote Husøya e Olderøya. Una linea porta anche a Indre Kvarøy. 

Tonnes

Se c’è tempo prima dell’imbarco a Kilboghamn e la giornata è assolata, vale la pena imboccare la Fv439 che porta a Tonnes col suo grazioso porticciolo. Anche senza arrivare fino in fondo, la strada saprà regalare scorci deliziosi di isole su un mare cristallino.

Tonnes - Myken

Da Tonnes parte un traghetto veloce che porta a Myken, isola remota, a una trentina di chilometri dalla terraferma, con la sua decina di abitanti, il bel faro, la distilleria di whisky più a Nord del mondo. 

Rødøybassenget: tour delle isole

Da Jektvik e Kilboghamn parte una linea di trasporto marittimo che tocca in successione più isole: Rødøya, Gjerdøya, Selsøya, Hestmannøy, Nesøya.

Braccio Engabreen del ghiacciaio Svartisen

Se non basta la vista dalla strada della lingua ghiacciata che lo Svartisen getta fino al limitare del lago Svartisvatnet, è possibile prendere un traghetto che dalla baia di Holandsvika accompagna fino alle sponde opposte del fiordo, a pochi passi dallo Svartisvatnet. Da lì la salita ai ghiacci è breve.

Brevi escursioni nei dintorni del Fykanvatnet

All’inizio della strada che costeggia il lago Fykanvatnet un cartello informativo segnala e indica come raggiungere il vicino (150 m) sito archeologico con interessanti incisioni rupestri. Più avanti, vicino al parcheggio del lago si può ammirare la bella cascata del torrente Fykanåga. Lo stesso Fykanvatnet può essere teatro di una piacevole passeggiata. 

Salita della Fykantrappa

1129 gradini su una ripida scala in legno costruita nel 1919 da operai “nomadi” per realizzare la centrale idroelettrica di Glomfjord. La salita conduce alla vecchia centrale. Da lì si può raggiungere il Nedre Navarvatnet e in circa 3 km di percorso arrivare al parcheggio Namnlausvatnet, sul limitare del Parco Láhko.

Fjellveien: Holmvassdammen e lo Svartisen

Proseguendo dal Fykanvatnet sulla Fjellveien, si supera un tunnel entrando in una valle che conduce alle due dighe artificiali dello Storglomvatnet. Holmvassdammen è la più vicina e facilmente “scalabile”. Da sopra si può ammirare il lago e scorgere i bracci dello Svartisen che lambiscono le sponde. Percorrendola e salendo sul fianco della montagna si può anche raggiungere il ghiaccio.

Namnlausvatnet: verso il Láhko

Dopo aver imboccato anche la seconda galleria della Fjellveien si giunge alla diga maggiore, la Storglomvassdammen, e da qui si sale al parcheggio del Namnlausvatnet posto a ridosso del Parco Nazionale Láhko. L’altopiano carsico nasconde suggestive formazioni geologiche dell’era glaciale. Nelle vicinanze del Nedre Navarvatnet si può intercettare la vecchia centrale e affrontare la Fykantrappa in discesa.

Storglomvassdammen: verso il Saltfjellet-Svartisen

Dallo stesso parcheggio ci si può dirigere verso l’imponente diga de lo Storglomvatnet. Nei pressi del lago il Láhko confina con un ben più famoso Parco Nazionale, il Saltfjellet-Svartisen Nasjonalpark. Partendo dalla stessa diga ma andando verso Est e a Sud si può dunque entrare anche in questo parco intercettando qualcuno dei suoi numerosi sentieri. 

Pernottare

Una scelta di luoghi dove fermare il camper e trascorrere la notte, sia nei pressi dell’inizio della tratta che in quelli dell’arrivo. Generalmente anche i punti lungo il tragitto che sono segnati come aree di sosta o parcheggi sono utilizzabili per la sosta notturna.  

Area camper

Nei pressi di Flostrand, un anello d’asfalto dotato di 7 piazzole intervallate da aree verdi costituisce l’area di sosta gratuita specificatamente dedicata ai camper di passaggio.

Hellåga

Area di sosta che rientra tra i punti notevoli della Helgelandskysten. Sono incluse passerelle e panchine in pietra per il picnic tra le rocce, una lunga scala che scende all’acqua, toilette “d’autore” e anche un punto camper-service. 

Sila

Nei pressi della suggestiva spiaggia di Sila ci sono semplici piazzali per il parcheggio proprio ai bordi della strada. Tra queste un’ampia area asfaltata e protetta dai cespugli è la mia preferita. La baia di fronte, con la spiaggia e le luci delle poche abitazioni presenti, la vista sulle isole da un lato e quella sulle belle montagne che circondano il Silavatnet dall’altro, ne fanno un buon sito fotografico anche per le pose notturne. 

Grønsvik Kystfort

In corrispondenza del Forte costiero di Grønsvik, con i suoi reperti bellici della seconda guerra mondiale, il vicino Museo e l’area naturale che invita a scendere verso il mare, è presente un parcheggio dotato di tavolini per il picnic. 

Kleivhalsen

Semplice area per parcheggiare in corrispondenza del punto panoramico Kleivhalsen con la sua bella vista sulle isole dalle vicine Aldra, Onøya, Lurøya, Tomma fino ai remoti picchi di Lovund o Sanna. 

Fykanvatnet

Semplice area parcheggio non asfaltata, in prossimità del ponticello sul torrente che alimenta il Fykanvatnet. Alcuni pannelli forniscono informazioni storico-naturalistiche sulla zona mentre si sente il rumore della cascata che scroscia a breve distanza. 

Fykantrappa

Parcheggio posto in corrispondenza del punto di inizio della salita Fykantrappa. Per raggiungerlo girare a sinistra lungo la strada in terra battuta proprio a ridosso del primo tunnell che conduce alla stretta valle dello Storglomvatnet.

Holmvassdammen - Svartisen

Suggestivo spiazzo al termine del ramo della Fjellveien che porta all’imponente Holmvassdammen, la diga minore delle due che contengono il lago artificiale Storglomvatnet. Il parcheggio è riparato e adatto alla sosta notturna se non si ha soggezione dell’imponente massa scura della diga e dei minacciosi sassi aggrappati alle montagne che lo circondano.

Láhko - Namnlausvatnet

Semplice area in terra battuta al termine del ramo della Fjellveien che sale sull’altipiano, subito dopo la diga maggiore dello Storglomvatnet e il relativo tunnel.
Si tratta di un parcheggio del tutto esposto ai venti e con vista aperta sulla volta celeste. Con il bel tempo è adatto al pernotto e alle sessioni fotografiche notturne. È anche punto di partenza per escursioni nel Parco Nazionale Láhko e nel vicino Saltfjellet-Svartisen 

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