ItinerariSpunti per il viaggio

Bellezza per pochi

Bellezza per pochi

Tour dELLO steigen
Arcipelaghi | Norland | SALTEN

Se nei tuoi piani di viaggio in Norvegia hai in programma di transitare sulla E6 dalle parti di Fauske o Bognes, allora prendi in considerazione una deviazione allo Steigen. Una grande penisola, una grande isola (Engeløya) e una serie di isolette e isolotti, che offrono fiordi e scogliere, spiagge sabbiose, baie cristalline, belle cime, acque buone per la pesca o per il kayak, ma anche vestigia del passato, porticcioli, rorbu e alloggi di design.

Un angolo della Norvegia degli arcipelaghi ancora poco frequentato ma che merita certamente una visita.

L’itinerario conta 210 km per teoriche 3 ore e mezza (210) minuti. Sulla carta dunque il ritmo è un “allegro ma non troppo”: di chilometri se ne fanno ma avrai tempo per le passeggiate e anche per una tratta più impegnativa.
Distanze e tempi sono calcolati considerando che bisogna tornare più volte sui propri passi e poi bisogna recuperare di nuovo la E6, ovvero tornare alla “radice dello Steigen”. Tenuto conto delle numerose occasioni per fermate, passeggiate panoramiche e fotografiche, conviene mettere in conto di dedicare allo Steigen l’intera giornata. A maggior ragione se decidi di affrontare anche una delle numerose escursioni che offre e magari di arricchire l’esplorazione dello Steigen anche con i villaggi di Leines e Nordfold.

Se proprio non puoi permetterti una giornata intera ma hai comunque voglia di farci una rapida planata, allora consiglio di concentrarsi su Engeløya con una sbirciata ai punti notevoli che offre e al periplo dell’isola, rinunciando alle due deviazioni più a Sud (Holkestad e Nordskot).

Se invece vuoi gustartelo come si deve, magari in una giornata di sole che esalta le acque basse e limpide, non dovrai preoccuparti del pernotto in camper. Anche se non dispone di molte opzioni, ce n’è una decisamente comoda proprio alla “radice della penisola”. Un posto adatto per arrivare e godersi un primo tramonto sulle isole vicine e sulle Lofoten lontane, e per tornarci in serata dopo aver concluso il tour dello Steigen. Sarai pronto a riprendere la E6.

L’itinerario è raccontato “da Sud a Nord”, immaginando di terminare il tour su Engeløya, ma ovviamente può essere svolto a piacere.

Alla scoperta dello Steigen, dunque!

L'itinerario

Prima di tutto, naturalmente, la mappa! Questa è interattiva e la puoi usare per esplorare facilmente l’itinerario norvegese che ti propongo. Oltre al tragitto ci sono i punti notevoli lungo la strada, le escursioni suggerite e i punti di sosta. Per ogni punto basta cliccarci sopra per accedere alla sua scheda con ulteriori informazioni e immagini.

Per una migliore lettura è possibile abilitare e disabilitare i diversi livelli: tragitto, notevoli lungo la strada, escursioni e punti di sosta. Clicca su un notevole o sul simbolo posto prima del titolo della mappa per far comparire il menù. È anche possibile portare la mappa a tutto schermo cliccando il simbolo all’estrema destra.

Infine, se vuoi inquadrare l’itinerario in un contesto più generale, vedi l’articolo Le mie 4 Norvegie in 444 suggerimenti

Bando alle ciance e mettiamoci in marcia!

La porta di ingresso (e uscita) dello Steigen è un tunnel di 8 km, lo Steigentunnelen. A dare il benvenuto al viandante sono due belle aree di sosta poste una prima e una dopo il tunnel.

Quella prima del tunnel, la Parkplass Tømmerneset, è situata a ridosso della E6, proprio all’inizio della Fv835 che entra nello Steigen, e resta esposta al sole per tutta la prima parte della giornata. È quindi adatta per la colazione e il pranzo.

Dall’area di sosta parte anche un sentiero che, nel giro di un centinaio di metri, porta alle incisioni rupestri, risalenti a circa 8.000 anni fa, situate lungo il torrente Sagelva. I graffiti non sono evidenziati con vernici e sono soggetti alla copertura di licheni e muschi perciò le due renne incise sulla ripida parete non sono immediatamente visibili ma con un po’ di pazienza si riescono a individuare.

La seconda area di sosta, la Parkplass Forsan, situata qualche centinaia di metri dopo il tunnel di accesso allo Steigen, è ancora più curata della precedente ed è curiosamente dedicata ad alghe e piante (calamites, equiseti) estinte qualche centinaia di milioni anni fa, con interventi dell’artista Gunn Harbitz. Esposta al sole nella seconda parte della giornata e ben protetta rispetto alla strada, è adatta per picnic pomeridiani, per seguire il tramonto tra le isole e per il pernottamento.

È da e in questa area di sosta che idealmente inizia e termina il nostro tour.

I primi trenta chilometri della Fv835 seguono quasi costantemente la linea di costa, aprendo la vista sulle isole dello Steigen (Engeløya e Lundøya in primis), sulla penisola di Hamarøya con il suo arcipelago e sulle più lontane ma evidenti cime delle Lofoten che spezzano l’orizzonte marino. 

Un paio di ampie aree di sosta lungo la strada facilitano la panoramica mentre, dalle parti di Skranstad, il fiordo dalle acque bassissime, in opportune condizioni di marea e illuminazione, regala uno splendido set fotografico naturale con le rocce scure che affiorano dallo specchio immobile del mare.

Superato Dyping la vista inizia a chiudersi: la strada prosegue infatti nella stretta spaccatura dell’Holmåkfjorden, seguendola fino alla sua punta estrema dove, a Skjelvareid, si incontra la prima delle tante biforcazione dello Steigen: a destra si va a Nord, verso Engeløya, a sinistra si scende invece a Sud verso Leinesfjorden.

Nordskot
Scendendo si incontrano pochi sparuti abitati tra cui Ferdigplen dove si può parcheggiare per salire sulla cima Tretindan.

Poco più avanti, a Saursfjorden, un nuovo bivio impone di scegliere: scendere ancora a Sud verso Leinesfjorden e quindi puntare a Leines o Nordfold (dopo ulteriore bivio) oppure andare a Ovest, verso Nordskot.

L’itinerario che propongo non prevede di spingersi più oltre a Sud, ma segnala l’escursione Grubstad-Brennvika, nei pressi di Leines, con relativi punti per il parcheggio. Chi volesse affrontare quella passeggiata, o anche solo dare un’occhiata alla bella spiaggia di Brennviksanden con annessa Riserva naturale, o curiosare la costa Sud spingendosi fino a Nordfold, dovrà proseguire lungo la Fv835.

Il nostro tour indica invece di svoltare a destra sulla Fv635.

Un’altra trentina di chilometri tra boscaglia, praterie, ampie baie di fiordi col fondo basso e fangoso e colline rocciose con barbe e baffi vegetali. Qua e là qualche manciata di case ed eccoci a Nordskot, con il suo grazioso porto turistico, la piccola isola di Mannshausen e i suoi spettacolari alloggi affacciati sul mare, l’isola di Grotøy con le vestigia di un glorioso passato commerciale, i punti panoramici come l’Oksholmen. 

Tra le opzioni escursionistiche si contano i tour in kayak a curiosare tra isole e isolotti, la passeggiata verso i laghi dello Nordskotdalen o magari l’impegnativa scalata allo Skotstinderne, oppure la discesa di 140 metri alla Reshola, la grotta del troll.

Per i meno avventurosi, potrà bastare una consumazione al Twins Kafé-Galleri, con vista su acque e cime, e sarà già ora di rimettersi in viaggio, tornando sui propri passi fino all’Holmåkfjorden.

Holkestad
Una volta raggiunto il bivio a Skjelvareid, si tira dritto verso Engeløya. Dopo sette chilometri circa, all’altezza di Bogøy, è già ora di una nuova potenziale deviazione. 

Girando a sinistra, in una ventina di chilometri, si raggiunge Holkestad, villaggio in punta all’omonima penisola con la costa frastagliata e gli immancabili, lunghi fiordi sabbiosi. 

Tra le escursioni si segnalano la passeggiata tra le rocce di Frammundøya, isola bislunga che ospita un attracco ed è collegata alla terraferma con un piccolo ponte, e il più lungo ma non troppo impegnativo Dronnigruta, il “Sentiero della Regina”, che  regala 10 chilometri di passeggiata panoramica su Engeløya e sullo Steigen.

E poi di nuovo a ritroso verso la Fv835.

Engeløya
Dopo aver riguadagnato l’incrocio di Bogøy si è finalmente pronti a balzare su Engeløya. Per farlo bisogna attraversare il divertente Engeløybrua, ponte a una corsia che si allarga solo nel punto più alto della sua pronunciata gobba per permettere l’incrocio di due vetture, e poi plana in curva sulle isolette, naturali e artificiali per sbarcare con una nuova grande curva, sempre a una sola corsia, su Engeløya.

Qualche centinaio di metri ed eccoci a Ålstad dove ci accoglie una nuova biforcazione. Qui però non c’è da scegliere dove andare, ma come. Quello è infatti il punto in cui si chiude l’anello d’asfalto che fa il giro intorno all’isola ed è quindi solo una questione di preferenze: girarci attorno in senso orario o antiorario.

A dir la verità non è poi così indifferente. Il primo mezzo giro in senso orario è molto più interessante del primo mezzo giro in senso antiorario, tanto che si potrebbe anche pensare di fare due volte la stessa strada, evitando il giro completo.

Detto questo, giriamo dunque a sinistra e snoccioliamo uno dopo l’altro i notevoli che incontriamo.

Una bella straducola che conduce al porticciolo di Steigen, sull’isolotto di Rossøya, tra sabbie, erba e acque trasparenti. La Steigen Kirke, la chiesetta lungo la strada. Un moletto incurvato di pietre scure sullo sfondo panoramico dell’arcipelago. Un pascolo acquitrinoso sul limitare di un fiordo dove le mucche passeggiano liberamente. Un monumento dedicato ai caduti russi (Krigsm.merke), con acclusa piccola area di sosta. Un sito di reperti bellici per la difesa della costa durante a seconda guerra mondiale (Baterie Dietl) con relativo piccolo museo. E infine la grande e profonda spiaggia di Bø, dalla sabbia chiara, incorniciata da alti ciuffi d’erba e specchi d’acqua, sotto la cima verde del Mjeldtinden e gli sguardi attenti di colonie di gabbiani. 

La spiaggia di Bø è idealmente il punto estremo dell’itinerario: da qui non si può che tornare indietro. Resta però da decidere come e quando.

In base all’ora e alle condizioni meteorologiche si può infatti scegliere di proseguire sulla strada, completando il periplo dell’isola per tornare all’area di sosta di Forsan – e alle sue suggestive “colonne artistiche” – entro il volgere del tramonto. 

Oppure tornare indietro per dove si è venuti, per vedere lo stesso paesaggio illuminato da un sole diverso. 

Oppure dedicare del tempo per affrontare una delle diverse escursioni che Engeløya offre, o per mettere in acqua il kayak, e decidere poi di attendere il tramonto proprio sull’isola, in modo da apprezzare meglio lo spettacolo del sole che cala dietro la sagoma scura delle Lofoten, prima di rientrare alla radice dello Steigen. 

O magari anche scegliere di cenare e pernottare direttamente lì, in uno dei semplici parcheggi disponibili o nel più accogliente bel prato sul mare che, proprio a Bø, per pochi Nok, si propone come area camper o in qualcuna delle altre “aree camper” disponibili.

Per chi invece ha deciso di esplorare lo Steigen “da Nord a Sud”, si può consigliare anche il parcheggio della spiaggia di Brennvika come buon posto per la notte.

Di angolo pacifici e scenografici di certo non ne mancano. Bisogna solo scegliere il proprio, dove aspettare la notte confidando in un cielo di stelle o in qualche prezioso regalo boreale.

Sarebbe un motivo in più per rendere la visita allo Steigen ancora più memorabile.

 

Deviazioni ed escursioni

Alcuni spunti per arricchire la tappa con deviazioni, visite, escursioni. I tour più lunghi possono impegnare anche molto tempo impedendo di completare l’itinerario in una sola giornata. 

Tretindan e Skagstadtind

Nei pressi della baia di Skagstad si trova il parcheggio da dover partire per l’escursione. Meno di 9 km e 4 ore di marcia per raggiungere le due vette del Tretindan e poi dello Skagstadtind, dalle quali ammirare la spiaggia di Bø, le pianure e le alture di Engeløya e la vicina Lundøya.

Trohornet

Partendo da Mølnelva, nei pressi dello Steigen Hotel, un percorso di circa 8 km ben segnalato e relativamente facile, ti porta in 4 ore sulla seconda cima più alta di Engeløya (contrariamente alla fama che lo vorrebbe re dell’isola con 649 m), offrendo un panorama a 360° sull’isola, con vista aperte sulle Lofoten.
Prima di raggiungere i 645 metri di altezza del Trohornet, si conquistano le cime di Klekkstinden e di Nonstinden. 

Vassdalen

Una passeggiata di poco meno di 7 chilometri che in tre ore, e superando solo qualche altezza (170 m), attraversa l’isola da Mølnelva a Bø, lungo la bella vallata racchiusa tra Trohornet e Prestkona, lambendo laghi, tra cui il Vassdalsvatnet, e zone umide come l’estesa Bømyram dove si incontra anche una bella area di sosta.

Prestkona

Prestkona, con i suoi 646 m di altezza, è la vetta più alta di Engeløya, battendo per 1 metro il vicino Trohornet. La salita è relativamente breve (5,5 km, ca 3 ore) ma più impegnativa per ripidità. Si parte dal parcheggio davanti all’Ufficio postale e si segue un sentiero ben segnato che attraversa la Riserva Naturale Prestegårdskogen, con i suoi “noccioli più settentrionali d’Europa”. Verso la cima si sale a zig-zag ed è anche possibile.

Dronningruta

Il sentiero della Regina (Sonja), pur meno famoso (e anche meno lungo e meno alto) del Dronningruta sulle Vesterålen, propone 4-5 ore di splendido tragitto panoramico. Resta in groppa al monte Fløya per circa 10 km, passando per il suo punto massimo a 360 metri. Partendo da Skånland, dal parcheggio vicino a una fattoria, si segue il sentiero segnato e si arriva alla spiaggia di Holkestad dopo aver goduto di una vista che spazia dalla penisola di Hamarøy allo Steigen, al Vestfjord alle Lofoten.

Frammundøya

Se si arriva a Holkestad e non si vuole affrontare il Dronningruta, Frammundøya potrebbe rappresentare una ben più contenuta passeggiata, ma capace di regalare qualche scorcio suggestivo. Collegata alla terraferma con un ponte, l’isolotto ospita un attracco per traghetti “a chiamata” per Bodø, poche case e un po’ di prati. Per il resto è una fotogenica distesa rocciosa e sconnessa. 

Tretinden /Småtindan

A dispetto dei suoi 873 metri la cima Småtindan è facilmente raggiungibile. Fino alla torre radio di Tretinden infatti una strada bianca, con pendenza costante e dolce, accompagna l’escursionista per circa 10 degli 11,5 km di percorso. Un po’ di fatica e di attenzione invece va messa per arrivare fino in fondo al percorso e godere della vista sul Leinesfjord e lo Skotsfjorden che lo Småtindan concede.

Reshola

Una volta entrati a Nordskot, invece di procedere verso il porto, tenere la destra e continuare fino in fondo alla strada per trovare parcheggio a Naustneset. Incamminarsi lungo la stradina che va verso la costa fino a quando compare il cartello che indica a destra la grotta Resshola. Salire di 50-60 metri fino all’imboccatura che non è molto ampia (3 m). Una volta dentro si scende per un primo tratto un po’ ripido, poi è una passeggiata di 120 metri circa.

Nordskotdalen

Sopra la Resshola si erge lo Skotsdinterne, cima di una piccola catena montuosa non particolarmente elevata ma che impegna l’escursione in scalate in sicurezza. Per evitare le difficoltà di una simile impresa si può optare per una più agevole ma scenografica escursione tra i laghi Lomtjørna, Nedre Nordskotvatnet, Midtre Nordskotvatnet, Øvre Nordskotvatnet, oppure una salita allo Sørskottinden.

Brennvika-Grubstad

Se si ha tempo e si vuole completare l’opera, non si può evitare di fare una puntata anche al promontorio (biforcuto) più meridionale dello Steigen, quello che sta sotto il Leinesfjorden. Tra le escursioni possibili segnalo la spiaggia di Brennvika e la relativa Riserva Naturale che vale una visita. Volendo si può affrontare un’escursione  che in 4,5 km e un paio d’ore porta da Brennvika alla costa sul Leinesfjorden, o viceversa.

Pernottare

Una scelta di luoghi dove fermare il camper e trascorrere la notte, sia nei pressi dell’inizio della tratta che in quelli dell’arrivo. Generalmente anche i punti lungo il tragitto che sono segnati come aree di sosta o parcheggi sono utilizzabili per la sosta notturna.  

Tømmerneset

Area di sosta a ridosso della E6. Dotata di tavolino coperto per il picnic, un grande pannello illustrativo dedicato ai tanti percorsi a piedi che si possono fare nello Steigen, una toilette, la zona dedicata allo scariche delle acque nere dei camper, una stazione di ricarica per le auto elettriche. Dall’area parte anche il sentiero che conduce alle vicine incisioni rupestri lungo il Sagelva.

Forsan

Area di sosta dedicata ad alghe e piante (calamites, equiseti) estinte qualche centinaia di milioni anni fa. Oltre agli immancabili tavolini, bracieri e spazio sosta, c’è una scalinata, una toilette e un’installazione di colonne-sculture che scende al mare, tutte affidate alla cura dello scultore Gunn Harbitz.
Particolarmente riparato e ampio è adatto per la sosta notturna. 

Bø - Campeggio

Nei pressi di Bø, sulla strada che porta al sito di reperti bellici Baterie Dietl, si incontra un ampio spiazzo erboso che si bagna direttamente in mare: è un’area campeggio per camper e caravan che, per pochi Nok, può essere una buona soluzione per trascorrere la notte con vista Vestfjord e Lofoten.

Brennvika

Se il tour dello Steigen vi ha condotto a Sud e sta calando la sera, il parcheggio sabbioso posto in fondo alla strada, dopo l’abitato di Hustoft, proprio a pochi metri dalla spiaggia di Brennvika e dell’omonima Riserva Naturale, può essere una scenografica soluzione. Per raggiungerlo a Botnen prendere la Fv633 per Leines e, all’altezza di Bogen, girare a sinistra verso Hustoft.

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